mercoledì 26 aprile 2017

In principio eravamo io, Alex e il pennarello nero

Ora, non è che voglio stare a raccontare di tutti i perché non ho più scritto né pubblicato niente in questo ultimo periodo, ad ogni modo sento il bisogno di cominciare da qualcosa di vecchio, arcaico addirittura, per quanto riguarda la mia storia di essere umano che traccia linee su fogli di carta e casualmente anche altrove. 

C'è stato un tempo, quando ancora la scuola elementare non aveva annichilito il mio spirito creativo, nel quale disegnavo moltissimo con il pennarello nero, quell'ossessione di "riempire gli spazi bianchi" con i colori che hanno certe maestre non aveva ancora turbato le mie infantili fantasie.

I miei soggetti preferiti erano sostanzialmente due: i cani e i giocolieri. 

Il perché in realtà è abbastanza banale, mi era stato regalato uno splendido libro illustrato con una splendida storia: "Alex il piccolo fantastico giocoliere". 
Uno spesso si guarda indietro e pensa a quelle opere letterarie che sono state pilastri della sua formazione, roba che ha segnato un prima e un dopo nella sua coscienza. Ecco: il mio primo "prima e dopo" parla di un bambino che non vuole prendere "una posizione" nel mondo degli adulti, ma vuole stupire il pubblico del circo con la sua personalissima arte, lui e il suo cane Theodoro.